Oltre lo Specchio: Il Viaggio Invisibile della Bassa Autostima
- Fulvio Caruana
- 22 mar 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 mar 2024
Nell'immaginario collettivo, la bassa autostima è spesso relegata a un angolo buio dell'esistenza umana, raramente esplorato con la dovuta empatia o comprensione. Chi ne soffre si trova a navigare in un mare tempestoso, dove le onde dell'insicurezza si infrangono incessantemente contro gli scogli della critica interiore. Questo articolo vuole essere un faro, una guida che illumina il percorso nascosto di coloro che vivono ombreggiati dalla bassa autostima, cercando di offrire non solo comprensione ma anche speranza. La vita di chi lotta contro la bassa autostima è spesso caratterizzata da un dialogo interno implacabile. Come attori in un teatro dell'assurdo, questi individui si ritrovano a recitare una parte che non sentono propria, sorridendo quando il cuore piange, annuendo quando l'anima grida. La maschera dell'accettazione di sé indossata è fragile, pronta a rompersi al minimo tocco di critica o dubbio. Questo non è semplicemente un tratto di personalità, ma una battaglia continua che consuma energia e spirito.
L'autocritica costante è il primo nemico con cui hanno a che fare. Ogni azione, ogni parola, ogni scelta è sottoposta a un'analisi minuziosa, dove il verdetto è quasi sempre di condanna. Non è raro che queste persone si descrivano come il loro peggiore critico, un giudice severo che raramente concede una tregua. La perfezione diventa l'unico obiettivo accettabile, anche se inavvicinabile, trasformando ogni piccolo errore in un fallimento catastrofico.
Evitare situazioni di potenziale giudizio o critica diventa una strategia di sopravvivenza. L'idea di esporsi, di rischiare di essere valutati e trovati carenti, è paralizzante. Questo può portare a un ritiro sociale o a evitare opportunità che potrebbero portare a crescita personale o professionale. La paura del rifiuto, radicata in una profonda sensazione di non essere degni, può diventare un muro che isola da esperienze e relazioni arricchenti.
La sensibilità al feedback, anche quando costruttivo, è amplificata. Le critiche diventano frecce avvelenate che alimentano il fuoco dell'autocritica, mentre i complimenti sono spesso visti con sospetto, come se nascondessero segundas intenciones o fossero del tutto immeritati. Questa ipersensibilità rende difficile accettare qualsiasi forma di valutazione, trasformando ogni interazione in un potenziale campo minato.
Confrontarsi con gli altri diventa un'esercitazione quotidiana in autodistruzione. Il successo altrui è una lente attraverso la quale le proprie mancanze vengono messe a fuoco, oscurando qualsiasi realizzazione personale. Questo confronto incessante mina ulteriormente l'autostima, alimentando la convinzione di non essere mai abbastanza.
La difficoltà nel stabilire confini sani emerge da un desiderio profondo di essere accettati e amati. Accettare meno di quanto meritato, tollerare comportamenti dannosi, tutto pur di non affrontare il terrore di essere abbandonati o rifiutati. Questa mancanza di confini può portare a relazioni tossiche, dove il bisogno di approvazione esterna supera il rispetto per sé stessi.
Riconoscere questi comportamenti è il primo passo per aiutare chi ne soffre. L'approccio deve essere impregnato di empatia e sostegno, con un'attenzione particolare a celebrare ogni piccola vittoria. La strada verso l'amore proprio e l'accettazione di sé è lunga e piena di insidie, ma è un viaggio che nessuno dovrebbe affrontare da solo.
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